27 Giu
2016

CMDBuild: un open source per la gestione di asset e servizi IT

Nel 2005 il Servizio Sistemi Informativi e Telematici del comune di Udine aveva la necessità di rivedere e ottimizzare alcuni processi interni, rivedendoli in termini di flussi, ruoli e responsabilità sviluppando inoltre un’applicazione che semplificasse l’IT Governance. Il lavoro venne affidato a Tecnoteca, azienda nata nel 2000 e specializzata nello sviluppo di applicazioni web con tecnologia open source, con il supporto di Cogitek, società di consulenza specializzata nella revisione dei processi di gestione. Entrambe le imprese decisero di rilasciare l’applicazione e il codice sorgente con la licenza GPL, permettendo così il riuso del software da parte di altre Pubbliche Amministrazioni dando vita al progetto CMDBuild.

Tecnoteca attualmente è composta da 15 persone con un’età media di circa 35 anni e si è specializzata nello sviluppo di

Fabio Bottega, CEO Tecnoteca

software per l’asset management. “Il progetto open source CMDBuild – spiega Fabio Bottega, CEO Tecnoteca – è utile nella gestione degli asset e servizi IT per medie e grandi aziende. Da poco ha compiuto 10 anni di vita dal primo rilascio pubblico (aprile 2006). E’ un prodotto web enterprise basato su tecnologie Java il cui sviluppo “core” include ad oggi circa 30 anni uomo di lavoro dei nostri tecnici. L’applicazione è ora ospitata su SourceForge, che nell’agosto 2014 ci ha scelto come prodotto del mese. I download sono circa 30.000 all’anno da tutto il mondo (poco più del 6% in Italia)“.

Oltre a CMDBuild quale altro software open source gestite?

Abbiamo un secondo prodotto open source di cui siamo appunto maintainer: openMAINT, derivato da CMDBuild e configurato per il Property & Facilities Management. OpenMAINT è molto più giovane (poco più di un anno), ma conta già diverse installazioni. Il software include per i georiferimenti degli asset un visualizzatore di modelli 3D, realizzato nell’ambito di un progetto di ricerca con l’Università di Udine, e si propone di supportare il mercato emergente in Italia degli strumenti BIM compliant, mentre all’estero e in particolare nel Nord Europa è già molto diffuso. Sia CMDBuild che openMAINT sono rilasciati con licenza AGPL.

Perché avete scelto di usare il modello Open Source per i vostri prodotti e il vostro business?

Già nel momento stesso in cui siamo nati abbiamo deciso di puntare sulla erogazione di servizi su software open source. All’inizio ovviamente si trattava di prodotti di terzi quali ZOPE, Plone, openCMS, Zimbra, poi crescendo abbiamo spostato i servizi erogati sui prodotti rilasciati da noi.

Era una convinzione tecnica e filosofica dei fondatori di Tecnoteca, ma anche una scommessa su quella che nell’anno 2000 era una piccolissima nicchia di mercato e che poi nel tempo è proporzionalmente cresciuta molto.

Partecipate a qualche comunità Open Source?

Nei primi anni contribuivamo con rilasci minori (plugin per Plone e openCMS) e con l’organizzazione o partecipazione ad eventi e convegni sull’open source. Naturalmente poi abbiamo dato il nostro apporto più significativo con i rilasci open source delle nostre applicazioni, dove per contro riceviamo contributi di terze parti sia in termini di codice (non moltissimi), che di localizzazioni e supporto al test.

Dato questo vostro orientamento e supporto al software libero, quando selezionate gli sviluppatori tenete conto di eventuali loro attività in community?

Purtroppo la ricerca di collaboratori tecnici è il principale ostacolo alla crescita di Tecnoteca, e credo in generale di moltissime società IT. L’offerta di tecnici informatici laureati è in Italia ampiamente inferiore alla domanda ed è molto difficile coprire i posti necessari. Attualmente siamo ad esempio alla ricerca di due nuove figure da assumere.

La partecipazione alle community open source costituirebbe sicuramente un titolo preferenziale, ma data la situazione del mercato del lavoro non possiamo permetterci di considerarlo vincolante.

Quale il vostro modello di business?

La scelta del modello di business non è stata avviata da subito in modo consapevole. Con il tempo abbiamo cercato di capire quale possa essere il giusto mix di ricavi a cui puntare fra subscription, commesse e formazione, quale il rapporto sostenibile fra le risorse dedicate allo sviluppo del progetto “core” e quelle dedicate alle attività per clienti (direttamente produttive), quali i costi giustificati per attività di marketing e le partnership su cui puntare.

Per stimolare la vendita di subscription, un elemento fondamentale nel business open source perchè fornisce la base economica per l’evoluzione dei progetti, una scelta importante che abbiamo fatto è stata anche quella di includere qualche servizio e qualche funzionalità non disponibili per tutti.

Avete o avevate calcolato i tempi di ritorno degli investimenti della vostra attività?

Questo è più difficile, trattandosi non di prodotti che nascono e muoiono, ma di applicazioni con un lungo periodo di vita che prevedono quattro o cinque rilasci all’anno ciascuno con i propri ritorni sia a breve che a medio termine.

Raccogliamo comunque tutti i dati di preventivazione e consuntivazione di ogni nostra attività per avere almeno alcuni macroindicatori al riguardo.

Il mercato come risponde?

In generale il fatturato di Tecnoteca è sempre stato in crescita, anche in questi ultimi anni più difficili, e devo dire che il 2016 conferma questo trend.

Per ridurre i rischi abbiamo comunque cercato delle diversificazioni, da cui negli ultimi due anni l’avvio del progetto openMAINT, costruito riutilizzando il codice di CMDBuild ma destinato ad un “mercato target” completamente diverso che ci ha consentito anche l’apertura al mercato estero.

Come sono ripartiti i vostri clienti tra Italia ed estero?

Attualmente seguiamo circa 200 clienti in tutto il mondo. Negli ultimi anni ne abbiamo acquisiti fuori Italia e il nostro fatturato estero è ora circa il 25% del totale.